Almeno 5 ogni giorno
Frutta, fresca, spremuta, in marmellata, secca, in guscio: altrettante “cambiali” da riscuotere in salute del corpo e della mente e, soprattutto, alimento indispensabile in ogni pasto e negli intervalli. Almeno 5 ogni giorno.
Prima di consumarne, la frutta va lavata sotto acqua corrente ma non sempre si riesce, così, a rimuovere completamente i residui dei pesticidi che vengono utilizzati nella coltivazione specie a scopo industriale. Consigliabile usare acqua salata al 10%, acqua e aceto, o bicarbonato di sodio (ammollo). Stesso trattamento per la frutta da spremere. Quest’ultima, (in genere, agrumi) nella spremitura meccanica e non in quella a mano, perde le proprie vitamine come la C e la B9 (sensibili a luce e calore) il cui ruolo nell’organismo è sostanziale. Le premute vanno consumate subito dopo la spremitura e, per conservarle si usi bottiglia dal vetro scuro. Si sconsiglia aggiunta di acqua, alcol. Per la casa disponibili spremiagrumi, mixer, centrifughe (fa perdere le fibre ma conserva le vitamine), estrattori (fanno perdere poche fibre e vitamine).
La frutta fresca è ricca di preziosi zuccheri semplici, vitamine, minerali, fibre tutti indispensabili per il benessere dell’organismo. Il soggetto con diabete deve tener conto di calorie e quantitative di zuccheri.
FRUTTA SECCA. Negli ultimi anni, la rivalutazione del consumo di frutta sgusciata che malintesa dietologia aveva esclusa. Oggi – supportati da ricerche scientifiche di rilievo - possiamo consigliare: metti a tavola, una tazzina di mandorle sgusciate (20 grammi) e la tua salute te ne sarà grata. Questo spuntino smart prima dei 3 pasti (nei 30’ precedenti) migliora i livelli di glicemia nelle persone con prediabete e sovrappeso-obesità; 1 su 4 – dimostrano le ricerche scientifiche (S. Gulati, National Diabetes, Obesity, and Cholesterol Foundation e dottor Anoop Misra, Fortis-C-DOC Centre Diabetes, Metabolic Diseases and Endocrinology (Nuova Delhi) – inverte la propria tendenza tornando alla normoregolazione del glucosio. Inoltre si realizzano riduzioni significative del peso corporeo, dell'indice di massa corporea e della circonferenza vita, oltre che abbassamento del tasso, nel sangue, di colesterolo totale.
Lo spuntino fornisce proteine ​​(6 g), fibre alimentari (4 g), grassi buoni, e importanti vitamine e minerali come la vitamina E (7,7 mg), magnesio (81 mg) e potassio (220 mg), ecc. “Le mandorle possono rallentare lo svuotamento dello stomaco, il che potrebbe aiutare le persone a ingerire meno cibo e meno calorie per una migliore gestione del peso, che è importante per aiutare a invertire il corso del prediabete e tornare alla normale regolazione della glicemia” (dott. Misra).
LE NOCI. Le donne sopravvissute a un tumore al seno che consumano molte noci corrono un rischio minore di recidiva e decesso. L’evidenza emerge da un’analisi dei dati relativi a oltre otto anni di follow-up di 3.449 pazienti pubblicata dall’International Journal of Cancer. “Le noci contengono molti nutrienti e fitochimici con effetti antiossidanti, antinfiammatori e inibitori della crescita tumorale”,
Le consumatrici di noci avevano più probabilità rispetto alle controparti di essere diagnosticate allo stadio 1, di essere più giovani alla diagnosi, di avere un indice di massa corporea inferiore, di avere un apporto energetico totale superiore e significativa sopravvivenza libera da malattia.
In generale, l’assunzione alimentare di frutta a guscio è stata associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, e dei fattori di pericolo correlati. Il consumo di 28 g/die di frutta a guscio rispetto al non consumo è stato correlato a una riduzione del 21% del rischio di malattie cardiovascolari (compresi incidenza e mortalità per malattie coronariche, fibrillazione atriale e mortalità per ictus), a una riduzione dell’11% del rischio di morte per cancro e a una riduzione del 22% della mortalità per tutte le cause.
Un ultimo dato vogliamo segnalare: gli italiani emigrati che tornano come turisti sono fortemente legati alla terra dei propri avi (71%), ne apprezzano la cucina (83%), acquistano e consumano prodotti agroalimentari italiani anche al ritorno dopo il viaggio (oltre il 61% li ha acquistati negli ultimi 6 mesi e oltre la metà li ha consumati anche più volte a settimana) e li promuovono presso parenti e amici una volta tornati a casa (più dell’87% del totale). E, per più del 73% l’olio di oliva italiano ha qualità superiori a qualunque altro e lo cercano e consumano nonostante difficoltà a reperirlo ed i prezzi elevati (ricerca “Turismo delle Radici e dei Prodotti Agroalimentari…” realizzata dal CREA in collaborazione con l’Università della Calabria (Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche).